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L'Omo ar Bozo

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Una storia di ieri per una verità di sempre!

(prefazione al libro l’Omo ar Bozo , edito dal Comune di Ameglia, di Roberto Pazzi)

omo 1 20130918 2064453027L'Omo ar bozzo... Ecco il Carnevale. Era durante la momentanea impunità di questa festa che la gente di Ameglia collocava da secoli l’allegoria dell’omo ar bozo, così volutamente provocatoria dell’autorità. Da sempre il popolo approfitta dei lazzi e della comicità, della beffa e della satira, per appuntare il dito sulle nefandezze del potere... C’è stata un’ingiustizia perpetrata con un assassinio dal potere , rappresentato da un Signore feudale di Ameglia.. Omo ar bozzo La coscienza popolare non dimentica l’offesa ed organizza, durante le feste di carnevale, uno scherzo allegorico della tragica vicenda. Un uomo , il primo straniero che entrasse nel territorio durante le feste del carnevale, veniva catturato, legato e doveva ascoltare tutta una serie di sentenze e poi accettare di essere gettato nel “bozo”( un laghetto costruito per alimentare i mulini). Le sentenze erano una sottile parodia delle ingiustizie perpetrate dal feudatario – il malcapitato veniva processato per “aver istigato a ben fare” e per i suoi morigerati costumi e via dicendo, con pungente ironia . I secoli passano ma nella memoria collettiva di Ameglia la tradizione celebrativa di quell’antica ingiustizia non si spegne e il complesso dei riti e sentenze arriva fino al novecento, fino ai giorni nostri, nel 1977 soprattutto in seguito al contributo di Walter Tacchini che reduce da esperienze di animazione in Francia, aveva curato le maschere della riedizione dell’omo ar bozo dopo anni d’oblio.