Omo ar Bozo

ASPETTANDO L'OMO AR BOZO...
Scarica il programma della manifestazione che avrà luogo il 29 marzo 2014 in Piazza della Libertà ad Ameglia.


Omo ar bozo - DOMENICA 30 MARZO


Ritrovo alle ore 14:00 al bivio di Ameglia
(il traffico verso Ameglia verrà chiuso alle ore 13.00)


Il laboratorio per la realizzazione delle maschere, Piazza Libertà ad Ameglia paese, è aperto: dalle ore 21:00 alle ore 24:00 - il sabato e la domenica dalle ore 15:00

 

 

Ritorna dopo 8 anni di pausa L’Omo ar Bozo, la tipica manifestazione carnevalesca del nostro paese, recuperata negli anni ‘70 un po’ per gioco e un po’ per tradizione dopo decenni di totale assenza dalle cronache amegliesi. Quella che fino ad allora era stata una manifestazione fondamentalmente basata sull’improvvisazione e sugli “umori” dei partecipanti, venne ripensata e, grazie all’opera del Maestro Walter Tacchini, impreziosita da uno stile proprio e trasformata in un contesto artistico “sociale”. Questa dimensione de L’Omo ar Bozo si esprime nel coinvolgimento dell’intera popolazione, dai ragazzi delle scuole ai meno giovani, fianco a fianco a costruirsi le maschere di cartapesta nei locali che nei mesi precedenti la manifestazione diventano veri e propri laboratori artistici e, appunto, sociali.

Ma non solo: ogni edizione viene legata ad un tema di interesse pubblico, diventando un importante mezzo di divulgazione di concetti che spesso hanno bisogno di un “volano” come quello artistico per entrare a far parte in pianta stabile del dibattito pubblico. Il filo conduttore dell’edizione 2014 sarà “la rumenta”, ovvero la spazzatura, il rifiuto e la sua raccolta differenziata, argomento tra l’altro di strettissima attualità ad Ameglia in queste settimane.


Una manifestazione storica

Molti sono i documenti e le fonti che riportano tracce della presenza de l’Omo ar Bozo fin dall’antichità nella storia amegliese e della Lunigiana. Scrive il rev.do Gio-Batta Gonetta nel suo “Saggio istorico descrittivo della diocesi di Luni-Sarzana” del 1867: “...meritan ricordanza speciale i così detti Bravi di Ameglia, i quali per un nonnulla toglievano altrui la vita. ...Invenzione di que’ Bravi era l’arrestare il primo forastiere che il giovedì grasso capitava in loro patria, torselo sulle spalle e, fra le grida festanti della popolazione, gettarlo nelle gelide acque di piccolo lago, per trarnelo con corda, qualora non sapesse di nuoto e rivestito rimandarlo al suo destino, quando non avesse assentito ad isborsare una somma tre volte in diversipunti della via e di diversa entità a lui imposta a profitto della società di ballo.” Nel tempo poi, non si tese più l’imboscata al forestiero, ma si cercò di individuare un volontario o comunque un responsabile del buon esito del rituale, ricompensandolo con cibo e, successivamente, denaro.   Secondo la tradizione, nella Domenica grassa l’esercente che apre la sala da ballo deve trovare persona disposta a fingersi reo confesso di gravi delitti e deve sotoporsi, al giudizio degli anziani del paese.Uno di questi aprendo ungran librone si avvicina all’accusato e con fare grave e solenne, proprio del giudice togato, pronunzia la sentenza di condanna, consistente nella multa di 100 scudi d’oro oppure “ar bozo”: Il condannato non disponendo della somma, viene trasportato a braccia e seguito da tutto il paese in un rituale in cui la sentenza viene ripetuta più volte fino al fatidico lancio nel bozo fra le grida della folla.




Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale:  www.omoarbozo.it